Cursillos di Cristianità

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¿SÍ?

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E’ più facile rispondere sì o no?

Senza dubbio è più facile rispondere di no. Così la responsabilità sarà di un altro, non ci saranno problemi, minori saranno le preoccupazioni, le difficoltà. “Non voglio, non posso, non sono capace, non ho tempo, non mi piace, non è affare mio, non mi interessa, non lo hanno chiesto a me, non mi importa”. È vero che così niente cambia, è vero che così la mediocrità sempre vince però (e questo è quello che stupisce) sembra preferiamo la mediocrità al bene solo per la paura di essere protagonisti del bene. Dopo ci sarà il pentimento, “si sarebbe potuto…”, ma sarà tardi. Qualcun altro avrà fatto o nessuno. Nei giorni di Avvento verso il Natale spesso mi sono chiesto: “E se Maria avesse risposto no grazie?”

Il mondo avrebbe avuto un cammino totalmente differente, tanto che non riesco ad immaginarlo. Dio avrebbe continuato la sua ricerca di una casa, una madre, un cuore aperto e senza paura. Quella mattina di sole a Nazareth una ragazzina rispose di sì al cielo, al Creatore. E il mondo cambiò. Un istante nel quale tutto l’Universo si fermò aspettando, anelando ascoltare dopo secoli di incertezza la risposta di una ragazza, il sì di una adolescente già promessa sposa, il sì di una ragazza che viveva nel paese più dimenticato del popolo più bistrattato del mondo.

Come sarebbero diverse le cose se avessimo il coraggio di rispondere sì quando la VITA si avvicina domandando aiuto. Sembra curioso: il cielo, l’infinito ha scelto realizzare il suo sogno di felicità mescolandosi con la nostra umanità tanto contraddittoria. Quando un bambino piange è il cielo che chiede aiuto, quando un povero grida è il cielo che chiede aiuto, quando un anziano non riesce ad attraversare la strada è il cielo chi ci chiede una mano, quando un papà non riesce ad arrivare alla fine del mese è il cielo che ci chiede aiuto.

E se iniziassimo a rispondere in modo diverso? Il nostro lavoro sarebbe molto più che guadagnare soldi, sarebbe migliorare il mondo; la nostra famiglia sarebbe molto di più che mangiare, dormire, lavarsi e fare silenzio; sarebbe fonte di vera vita. Le nostre strade non sarebbero più luogo di paura da attraversare a tutta velocità ma luogo di relazioni, incontro e amicizia.

Ci proviamo? Lavorare con passione guardando più in là della busta paga. Lavorare con il desiderio di emergere e aiutare perché anche chi ci sta intorno salga di qualche gradino. Relazionarci con gli altri con la allegra speranza di formare persone vere, sincere, umili e forti. Metterci la faccia perché ci sia giustizia, felicità, perché la paura sia solo un ricordo distante.

“No grazie” sarebbe la risposta più facile con sapore di cenere. “Sì” ha un gusto diverso, a vera vita, a vita piena. Maria rispose sí e cambiò il mondo, Giuseppe rispose sì e cambiò il mondo, i Re Magi e i pastori risposero sì e cambiarono il mondo. Dio rispose sì e cambiò l’universo. Che la nostra vita sia sì, eternamente grande e eternamente libero. Così la nostra presenza risplenderà della stessa luce con la quale la stella quella notte illuminò la grotta di Betlemme e il mondo intero.

Per te, di cuore, un Santo Natale.

P. Giovanni


Messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco del Natale 2013

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama» (Lc 2,14). 

Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buongiorno e buon Natale! Faccio mio il canto degli angeli, che apparvero ai pastori di Betlemme nella notte in cui nacque Gesù. Un canto che unisce cielo e terra, rivolgendo al cielo la lode e la gloria, e alla terra degli uomini l’augurio di pace. Invito tutti ad unirsi a questo canto: questo canto è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri cercando di fare umilmente il proprio dovere.

Gloria a Dio! 

A questo prima di tutto ci chiama il Natale: a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo. E ognuno di noi possa dare gloria a Dio soprattutto con la vita, con una vita spesa per amore suo e dei fratelli.

Pace agli uomini. 

La vera pace – noi lo sappiamo – non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella “facciata”, dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, ma, la pace è artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo. Guardando il Bambino nel presepe, bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite!

Troppe ne ha spezzate negli ultimi tempi il conflitto in Siria, fomentando odio e vendetta. Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all’amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari. Abbiamo visto quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero. E invito anche i non credenti a desiderare la pace, con il loro desiderio, quel desiderio che allarga il cuore: tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio. Ma tutti, per la pace.

Dona pace, bambino, alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato troppe vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato.

Tu, Principe della pace, converti ovunque il cuore dei violenti perché depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi. Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo e fa’ giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe dell’amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati.

Tu, Signore della vita, proteggi quanti sono perseguitati a causa del tuo nome. Dona speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati, specialmente nel Corno d’Africa e nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Fa’ che i migranti in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest’anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!

O Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinché si rendano conto della gravità di tale delitto contro l’umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia. Signore del cielo e della terra, guarda a questo nostro pianeta, che spesso la cupidigia e l’avidità degli uomini sfrutta in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali, soprattutto il caro popolo filippino, gravemente colpito dal recente tifone.

Cari fratelli e sorelle, in questo mondo, in questa umanità oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova! Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio.