Cursillos di Cristianità

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L’ULTREYA NELL’AMBITO DELL’OPERA DEI CURSILLOS – parte 1

images (8)Relazione di Eduardo Bonnin alla Riunione dei Dirigenti della II Ultreya Nazionale di Spagna –  Santiago de Compostela, 29 e 30 giugno 1965

(Tradotta da Vittoriano Valentini dall’originale spagnolo apparso sui numeri 25 e 26 del settembre ed ottobre 1965 di “Cursillos de Cristiandad – Boletìn Informativo del Secretariado Nacional” ,  Fermo – luglio 2005)

E’ evidente che i Cursillos di Cristianità hanno un impatto innegabile sulle anime nel generare una spinta volta a conseguire la conoscenza, la convinzione, la vivenza e la convivenza del Fondamento Cristiano. Ormai i Cursillos hanno una notorietà indiscutibile: la notorietà degli “abbondantissimi frutti”, che come ci ha detto Paolo VI, il Movimento dei Cursillos sta ottenendo “nelle varie parti del mondo”. Si possono discutere le idee; ma contro i fatti, quando siano stati ripetutamente, massicciamente comprovati, non c’è discussione che tenga. Contro i fatti, dice un principio della filosofia, non valgono argomenti. In effetti sono innumerevoli le vite che, in ogni parte, e sotto i più diversi climi, dimostrano l’efficacia spirituale ed apostolica dei Cursillos di Cristianità. Tutto questo lo si è ottenuto per la grazia di Dio, per la preghiera dei fratelli e per l’applicazione di un metodo che ha dalla sua sia l’avallo della esperienza, che l’accettazione, l’appoggio, l’autenticazione e l’ampia benedizione della gerarchia. L’applicazione del metodo, che è universalmente accettata per quanto riguarda i tre giorni del Cursillo, non risulta in realtà così evidente, quando si considera il Postcursillo. E questa scarsa evidenza proviene dal fatto che non sono pochi coloro che concepiscono e praticano la Riunione di Gruppo e l’Ultreya a “proprio modo”. Con ragione non minore dell’arguzia, alle “Primeras Convivencias” di Burgos, il Presidente del Segretariato Diocesano di Las Palmas diceva che “l’impressione è che ci sia uno Spirito Santo per ciascuna diocesi”.

La finalità dell’Ultreya.

Dobbiamo pertanto analizzare, esplicitare, chiarire che cosa comporta nella pratica, la finalità che persegue l’Ultreya, per poterne ricavare che cosa è e che cosa non è questo strumento fondamentale del meccanismo soprannaturale dell’Opera dei Cursillos. L’Ultreya mira a far sì che chiunque abbia partecipato ad un Cursillo trovi la circostanza opportuna, che gli faciliti la possibilità di seguitare a profondere la propria gioiosa aspettativa, la propria dedizione ed il proprio spirito di carità nello stesso modo e nella stessa misura che lo convinsero, lo entusiasmarono e lo infervorarono durante il Cursillo. Non si tratta semplicemente di ottenere una perseveranza, ma piuttosto un rinnovamento di motivazioni, che facciano rivivere e aumentare, nel cursillista, le “atmosfere di pressione” necessarie per compiere ogni giorno il proprio passo, per ciò che riguarda la vivenza ed il miglioramento del proprio cristianesimo. Per questo l’Ultreya ha la sua fisionomia specifica. Non è un luogo per far ristagnare la vita di alcuni cristiani, ma piuttosto un soffio di ripetuta Pentecoste, che consente loro di vivere il proprio cristianesimo con la meraviglia, l’ardore ed il vigore dell’inizio. Ai Cursillos senza l’Ultreya – senza una Ultreya autentica – si spuntano rapidamente gli artigli. E’ come fare una collana senza fare il nodo al filo che si infila nelle perle: come il filo si tira si disperdono tutte.

L’Ultreya è la riunione delle Runioni di Gruppo. E’ l’incontro e il contatto settimanale di quanti, nella zona, vivono il Cursillo – o sentono di non vivere quanto esso esige – e vogliono condividere e convivere il proprio cristianesimo nello stile che caratterizza il Cursillo, come ampliamento e complemento, alla scala comunitaria, della Riunione di Gruppo. Per questo l’ultreya deve essere semplice, genuina, priva di complicazioni; deve essere viva, perché deve ravvivare; deve essere forte, cioè collegata alla forza divina che opera nei sacramenti; deve essere attuale, svolta in modo che possa coinvolgere gli uomini di oggi e diffondere luce e forza sui problemi degli uomini di oggi. L’Ultreya è la Chiesa viva in un posto determinato. A condizione che sia centrata sulla sua vera finalità, è il ponte che unisce le due realtà della fede e della vita, della Chiesa e del mondo. Nell’Ultreya, il cristiano è spinto a soprannaturalizzare tutta la propria vita, a portare, senza ritirarsi dal mondo – da tutto ciò che costituisce “il suo mondo concreto” – il dogma nella realtà, impregnando la realtà delle strutture umane del soffio della vita incentrata in Cristo, al fine che tutto l’umano sia cristiano – la “consecratio mundi” – e tutto il cristiano si senta Chiesa. Nel provare la sorpresa della “ammirazione dei santi”, che nell’Ultreya non espongono una dottrina, ma che piuttosto manifestano una vivenza, la Grazia ci si presenta come una possibilità accessibile, come una esigenza obbligata, come una occasione opportuna, in cui “l’amore fraterno si converte in sacramento dell’incontro con Dio”(E. Schillebeeckx).

(segue)

Autore: cursillos padova

Movimento di Chiesa finalizzato all'evangelizzazione degli ambienti.

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